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Traduttori - Premessa

Quello del traduttore è uno dei mestieri (sedentari) più difficili in assoluto.

 

Ciò che molti non sanno è che esistono decine e decine di specializzazioni, quasi sempre divise a compartimenti stagni: da chi traduce romanzi a chi poesie, telefilm, trattati, bugiardini, documenti di un tribunale, ecc., ecc., sempre escludendo gli interpreti. Tra tutti il traduttore più famoso e impegnato è Google, autore in automatico di quelle istruzioni non sempre comprensibili dei prodotti cinesi (chi scrive ricorda ancora divertito quando in un videogioco lo invitavano a "buttare i manzi in curva", cosa che, a scanso di equivoci, non c'entrava niente).

 

Va da sé che chi traduce romanzi deve anche essere uno scrittore, poesie un poeta, telefilm una persona attenta alla lingua quotidiana e capace di adattare la lunghezza del testo tradotto al labiale dell'attore/attrice, ecc..

 

Prima di entrare nel dettaglio, una notazione dovuta: i traduttori di romanzi sono probabilmente i migliori conoscitori della lingua italiana corrente, come correttezza, varietà e ampiezza lessicale, e questo tranne veramente rarissime eccezioni. Quindi non tratteremo di loro.

 

In questa sessione ci soffermeremo sui traduttori di film e telefilm, che pur sviluppando un egregio lavoro (spesso con dei ritmi di lavoro da record) sono soggetti a soffrire di quella che possiamo definire la "sindrome del paisà".

 

La sindrome del paisà è quel fenomeno che negli anni pre-internet, e quando il telefono era un lusso, colpiva i nostri connazionali "isolati" soprattutto oltre oceano, e faceva sì che iniziassero ad adoperare parole simili all'italiano (in genere esistenti) con un significato che da noi non avevano ma nel loro attuale Paese di residenza sì. Questa categoria di traduttori spesso vive, o ha vissuto a lungo, all'estero, ed ha modificato la propria sensibilità linguistica. Ma non è possibile escludere che siano semplicemente ignoranti.

 

E' chiaro che questi errori possono essere micidiali, perché in alcuni casi riescono a modificare molto rapidamente il vocabolario dei meno attenti o, diciamolo pure, colti.


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