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Politici - Step

E' corretto usare il termine "step" parlando in italiano? E' già entrato a pieno diritto nella nostra lingua?

 

Il 23/02/2015 alle 16:33 una delle principali agenzie di notizie italiane pubblicava ("batteva", direbbero i giornalisti...) la seguente notizia, derivata da quanto dichiarato dal presidente della maggiore autorità per la lingua italiana:
Basta con le inutili parole inglesi disseminate qua e là nella lingua italiana parlata e scritta. Basta esibire l'inglese per finta, usando qualche parola facendo credere così di conoscerlo. Gli italiani possono fare a meno di ricorrere ad anglismi come "location" per indicare il luogo in cui è collocato un palazzo o un evento, "step" per indicare le tappe di una programmazione, "mission" per indicare un compito o una missione...

 

Quello dello spaccio di finta cultura, adoperando parole straniere, è un punto già abbondantemente sviluppato su questo sito e, verosimilmente, ancora lo sarà. Questo abuso lo commettono un po' tutti: giornalisti, politici e persone del marketing in primis, ma a seguire (in questo caso un po' inconsapevolmente, come le pecore seguono il cane da pastore) anche buona parte del resto della popolazione.

 

Insomma, se si sta parlando in italiano, che senso ha dire step al posto di passo o gradino o tappa (fig.), a seconda dei casi? Nessuno capisce meglio se si adopera la parola inglese invece di quella italiana! O è un segnale di appartenenza al gregge di cui sopra, o è un tentativo (di basso cabotaggio, in questo caso) di darsi un tono, di conferire un più alto livello a quello che si dice o alla propria persona: il famoso spaccio più o meno consapevole di falsa cultura. In altri termini si cerca un "aiutino" in quanto consapevoli di una certa inadeguatezza di base. Un po' come quel politico, già criticato per la sua scarsa confidenza con l'italiano, e poi posto in un ministero dove la conoscenza dell'inglese avrebbe dovuto essere obbligatoria (non sottolineiamo "ottima", perché a certi livelli una lingua si conosce o non si conosce) ma evidentemente non per lui: in piena crisi del Coronavirus è stato l'unico in assoluto a dire "Corona vairus" (l'uso di "ai" è per far capire come l'ha pronunciato"...). Vuoi mettere che bella figura ha fatto? [Nota a margine: scrivete sempre Coronavirus tutto attaccato, così che diventi un nome proprio, altrimenti in italiano si dovrebbe scrivere virus Corona.]

 

Quindi, arrivando alla risposta: no, dire "step" è un errore bello e buono; un termine straniero non ha diritto di cittadinanza in un'altra lingua se è superfluo o inutile, come in questo caso.

 

N.B. Questo articolo è presente sia nella sezione "giornalisti" che in quelle "parole straniere" e "politici".

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