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Errori di tutti - J
Come si chiama correttamente la lettera "j"?
La storia della pronuncia della "j" è più interessante di quanto di possa pensare. Innanzi tutto va precisato, e questo lo sanno i più, che l'alfabeto italiano è composto da "sole" 21 lettere, così come insegnano alle elementari. Infatti, lettere come "j", "k", "w", "x" e "y" non ne fanno parte. E mentre "w"(=”v”) e "y" (=”i”) sono più che superflue, diciamo anche inutili, in quanto nella nostra lingua hanno degli equivalenti di pronuncia, per le altre un utilizzo di nicchia c’è stato.
In realtà, in latino, tre di queste esistevano, le escluse erano la “w” e proprio la "j”. Con il passaggio all'italiano la "x" e la "y" (ipsilon o i greca) sono scomparse immediatamente. La (o il) "K" è scomparsa agli albori dell'italiano (i placiti - testimonianze giurate - registrate tra il 960 e il 963 recitavano: "Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene..."): peccato perché avrebbe potuto sostituire comodamente "il ch", mentre adesso nella nostra lingua è anch’essa inutile. E poi c'è la "j"... e qui inizia la storia.
La “J” è una lettera introdotta nel vocabolario italiano durante il rinascimento (non nella grafia, che già esisteva ma per la "i") per coprire un suono semiconsonantico della “i” altrimenti mancante: quello della “i” di Jonio, ma anche iettatore, iena, ecc.. Al riguardo una curiosità: anche se quasi tutti pensano che il nome della squadra di calcio Juventus sia latino, in realtà almeno nella grafia è italiano, perché nella lingua di Cicerone si scriveva iuventus. Comunque la "j" in italiano non ha goduto di grande successo: non è mai entrata nell'alfabeto, e dalla fine dell'800 è andata scomparendo anche nell'utilizzo.
Tornando alla questione iniziale, in italiano la “j” si dovrebbe chiamare “i lunga” o (desueto) iota. Ma allora: perché tutti la chiamano “jay” (“gei” per noi) all’inglese, dove tra l’altro ha tutt’altro suono? Ed è un nome tanto radicato che se qualcuno parla di “i lunga” gli ascoltatori quasi sempre la confondono con la (o la distinguono solamente a stento dalla) i greca?
L’inizio della mania di chiamare l’i lunga “gei” ha una data ben precisa: il 4 febbraio 1981, data in cui fece il debutto italiano la telenovela (o sceneggiato, o soap opera) “Dallas”, che cambiò i costumi italiani. Limitandoci al tema di questo articolo, grazie al personaggio principale che si chiamava J. R. Ewing, gli italiani scoprirono che quella lettera che avevano visto occasionalmente in altri contesti, la “j”, ma che ripeto non avevano studiato se non per le lingue straniere, si chiamava “gei”. O meglio credettero che fosse così: in realtà la lettera continuava a chiamarsi “i lunga”, e gei era solo la pronucia in inglese della prima lettera del nome del protagonista. Ma, sempre convinti della propria ignoranza (questa volta a ragione), gli italiani a milioni su buttarono su quella definizione della lettera. Adesso è sconsigliabile parlare, a chi è nato dal 1970 in poi, di “i lunga”: dite direttamente “gei”, tanto prima o poi dovrete farlo e risparmierete tempo! © 2020 - Tutti i diritti riservati - Singoli collegamenti ipertestuali o citazioni sono permessi solo riportando la fonte Cercom.com - Errori di tutti Pagina letta 11443 volte |